Il Museo Civico Archeologico di Atina fu istituito nel 1978 per iniziativa dell’Assessorato alla Cultura. Costituito da una piccola raccolta di reperti provenienti da donazioni private e rinvenimenti occasionali, ebbe la sua prima sede nel salone di rappresentanza del Palazzo Ducale dei Cantelmo.
Negli anni successivi la collezione si arricchì con cospicue acquisizioni anche grazie a ricerche e scavi sistematici condotti dalla Soprintendenza nel territorio atinate e in altri comuni della Valle di Comino, in particolare nelle necropoli di Ominimorti a San Biagio Saracinisco e nel santuario italico di Casale Pescarolo a Casalvieri.
Si pensò, quindi, di trasferire il museo in una sede più ampia e idonea.
Nel 1997, in occasione della mostra “Atina Potens” fu inaugurato l’attuale allestimento museale, all’interno dell’ex scuola elementare, un elegante edificio in stile classico progettato nel 1925 dal podestà Giuseppe Visocchi, con l’intento di riunire le scuole del paese in un’unica struttura. Il primo cittadino fece costruire a proprie spese il palazzo, per poi donarlo alla comunità nel 1928.
L’edificio ospita il museo al primo piano e la biblioteca comunale al piano interrato; nel piano inferiore si trovano, invece, il magazzino reperti, la sala conferenze, l’aula didattica, il laboratorio fotografico e di restauro.
Nel 2010 la nuova denominazione, Museo Archeologico di Atina e della Valle di Comino “G. Visocchi”, ha sostituito definitivamente quella originaria.